La Cassazione sanziona l’accesso abusivo di un tecnico informatico, ex dipendente, sul mail server aziendale.
L’articolo 615 ter c.p. sanzionante l’accesso abusivo a un sistema informatico o telematico, è stato introdotto nel nostro ordinamento quasi venti anni fa (L. 547/1993) e, seppur ampiamente argomentato in ambito teorico, ha concretamente riscosso scarsa applicazione pratica in contesti aziendali principalmente per due motivi: il primo va ricondotto alla procedibilità a querela che quasi sempre ha indotto la parte lesa (ovvero l’impresa titolare del sistema informatico violato) a decidere di non procedere per non rendere pubblico l’accaduto considerato l’ingente danno d’immagine derivante. Il secondo correlato motivo è ascrivibile alla difficoltà di individuazione degli autori del reato. Ciò, statisticamente, sia per ragioni di abilità di costoro (hackers/crackers) sia per la difficoltà e laboriosità delle indagini tecniche informatiche e degli accertamenti, spesso transnazionali, che sostanzialmente esitavano la mancata individuazione degli autori. Il tutto accompagnato anche da una scarsa diffusività del reato in ragione del livello di capacità necessario per l’attuazione.